Sparkle non va commissariata (Telecom)

da IlGiornale: Il numero uno della Telecom, Franco Bernabè, difende le gestioni che lo hanno preceduto di Marco Tronchetti Provera e di Guido Rossi, e così difende se stesso. E soprattutto rinfresca un principio giuridico, che se dovesse venire accolto, avrebbe grandi ripercussioni nel futuro. Il principio è molto semplice e per molti versi forse banale: non è detto che il presidente, o il consiglio di amministrazione, sia automaticamente e oggettivamente responsabile di una reato commesso all’interno della propria azienda o da propri dirigenti infedeli. 

Insomma, può capitare che una truffa sia fatta senza che il capo lo sappia. Stiamo ovviamente parlando della vicenda Telecom Italia Sparkle, per la quale sono state indagate più di cinquanta persone, e che avrebbe generato quasi due miliardi di fatturato fittizio e circa 350 milioni di finti crediti d’Iva. Ma andiamo per ordine. I legali di Telecom, la professoressa Paola Severino e il professor Filippo Minacci, hanno costruito una difesa di una trentina di pagine, di cui il Giornale, è venuto in possesso, che cerca di allontanare lo spettro dell’interdizione e dell’eventuale commissariamento della società Telecom Italia Sparkle....continua

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