PDL e PD: La voce del cannone.

vignetta: neutralizzare Renzi Matteo
PD e PDL la voce del cannone - Vignetta

Tutta la macchina sembra inceppata. Come la mia povera Citroen che giace dal meccanico da tre settimane ancora in attesa di riparazione. Ogni volta che vado a vederla mi sembra il paradigma della nostra Italia. E' rotta, ma nessuno se la fila. 

Il paese gongola, abbiamo tirato in piedi la Concordia, ma è come se guardando da un altra prospettiva, la nave fosse ancora storta, e il paese invece è inclinato. Oggi sul Messaggero c'è la notizia che la strategia del PDL per contrastare l'avanzata di Renzi è Barbara Berlusconi. Non la conosco, non l'ho mai sentita parlare, non saprei cosa dire, ma ho la sensazione che presto la vedremo a reti unificate. Quanto vorrei vivere in Mongolia, nel deserto dei Tartari, certe volte. Però mi hanno detto che ci sono delle zecche tremende e ho visto un documentario in cui si faceva vedere che un tizio, morso da una di queste, aveva un occhio grosso come un arancio. No, meglio stare qui. "Poveri noi condannati a star bene" ha detto un caro amico che fa il missionario in Brasile, e ha ragione. Siamo poveri, viviamo in un teatrino dal quale non si può uscire, dove le repliche dello spettacolo vanno in scena, giorno dopo giorno, sempre più stancamente, uguali, e poi uguali, e poi uguali ancora. 
Nel frattempo in Germania Angela Merkel stravince le elezioni. Le vince superando il 40% dei consensi, un plebiscito. Evidentemente i tedeschi sono contenti di lei. Oppure lei ha fatto contenti quei tedeschi che si prendono ancora il disturbo di andare a votare. In qualunque modo stiano i fatti una cosa mi pare evidente: Angela Merkel soddisfa qualcuno, soddisfa non solo il suo elettorato di riferimento, ma anche altri, se si allarga il suo consenso. Qui le cose diventano due: o i tedeschi sanno accontentarsi, oppure ottengono ciò che desiderano. Come dire: o noi italiani non sappiamo accontentarci (e ci sta), oppure ce lo mettono in quel posto in continuazione (e ci sta anche questo).
Non so chi voterò ancora alle prossime elezioni, ma voterò. Mi turerò ancora una volta il naso, le orecchie, la bocca e il deretano e voterò, facendomi fottere ancora una volta e perpetrando ancora questo sistema in cui non si capisce chi fa la marionetta e chi il burattinaio. Tifo per questo paese, e spero che chiunque andrà nella stanza dei bottoni sappia quello che fa, sia competente e guardi a tutta la società nel suo insieme e non solo alla parte che più rappresenta. Forse come ha fatto la Mekel, chissà. Chissà.


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