Lavoro e ricchezza.

riavere la dignità
Lavoro e ricchezza - Vignetta

Chi è senza lavoro sa cosa vuol dire sentirsi a disagio, fuori luogo, fuori posto. La nostra società attribuisce un prezzo ad ogni cosa, anche agli individui. Quando ti presenti ad una nuova persona è quasi d'obbligo la domanda: "cosa fai?" e se sei disoccupato è difficile dire "non lavoro", perchè sembra di dire "non sono niente". Prima di tutto bisogna reagire a questo modo di vedere le cose, noi siamo quello che siamo, indipendentemente dal nostro impiego o dal conto in banca. 

Noi siamo persone e abbiamo delle cose dentro, che nessuno ci potrà togliere nè prezzare. Papa Francesco ce lo ricorda in continuazione "noi siamo figli di Dio", questo basta. Meglio guardare negli occhi le persone che abbiamo di fronte e capire cosa pensano e cosa vogliono, cosa desiderano, oltre la professione che fanno, oltre il loro conto in banca, per togliere questa inutile crosta che opprime l'anima dell'uomo e le sue sorprese. Allora ti accorgi che ci sono persone che hanno pochi beni materiali ma che sono umanamente ricche, e altri ricchissimi con un cuore arido e povero. Le due cose non sono in relazione lineare ovviamente e non vale il contrario, non sempre chi è ricco è necessariamente una persona arida e a volte la povertà materiale rispecchia una povertà dell'anima. Il lavoro manca, ma quello che manca ancora di più è lo spendere. Se non possiamo spendere, se non abbiamo reddito, siamo inutili, ci fanno sentire inutili. Se siamo inutili la società nella quale viviamo è inutile. Se non possiamo spendere l'ingranaggio si ferma. E' inutile mantenere i posti di lavoro senza dare alle famiglie più soldi, più potere d'acquisto. La crisi economica inizia e finisce lì, nel momento in cui possiamo comprare delle cose, consumare. Se consumo posso comprare un auto nuova, darò lavoro a chi costruisce motori, sedili, pelle, acciaio, bulloni, progetta, disegna, costruisce programmi, computer, ect ect. Il ciclo della vita insomma. Niente erba, niente gazzelle, e se non ci sono gazzelle anche i leoni prima o poi moriranno di fame.

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